Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

mercoledì 4 novembre 2015

La Curva di Lesmo

Cosa potranno mai combinare assieme quei due geniacci genovesi calati nelle vesti terrene di Stefano Agnini e Fabio Zuffanti?
Nei mesi scorsi questa domanda aveva adornato la febbrile attesa dell’evento riguardante l’uscita discografica della coppia artistica; ebbene tanta attesa non è andata delusa!.
Ascoltare il disco “La Curva di Lesmo” rilascia, nel fruitore, una impressione di completezza, un lavoro che vibra e gira a 360° toccando vertici di assoluta bellezza.
Ottima trovata quella di invitare a suonare nel disco nomi dalle esperienze più svariate : il cantautore genovese Max Manfredi con quel vocione un po' così’, la sublime napoletana-gallese Jenny Sorrenti in una forma strepitosa, il novello “Stratos” Claudio Milano con i suoi arabeschi vocali, l’eclettica psycocantautrice Beatrice Antolini, il cameo di un grande percussionista (esperto handpannista) come il savonese Loris Lombardo, il recitativo di una icona progressiva ancora ben pulsante come Jutta Taylor Nienhaus (Analogy) e tanti altri, tutti meritevoli (vedi https://fabiozuffanti.bandcamp.com/album/la-curva-di-lesmo).
Uniche presenze costanti il batterista de La Coscienza di Zeno e non solo.. il cordialissimo Andrea Orlando e la chitarrista elettrica de la Maschera di Cera e non solo… Laura Marsano.
Il Progresfilo (amante del progressive), ben si sa , ama le cose lunghe, preliminari ed esecuzioni poliedriche per “posizioni” sonore con brani che devono superare il quarto d’ora per poter soddisfare la propria libido musicale, non cerca le “sveltine” punkettare e rappare da due minuti; ebbene il disco, oltre al primo brano (La posa dei morti) che dura 8 minuti, presenta due corpose tracce (di 17’ L’isola delle lacrime e di 26’ Ho rischiato di vivere) che lasciano ammirati nel fluire della musica con i testi gotici e profondi di Agnini sempre particolari ed originali e Zuffanti che con noi scambia continuamente segni sonori di benefico prog.
Da sottolineare poi che le illustrazioni di una stupefacente (anche quella) copertina sono di Guido Crepax; giova ricordare che La curva di Lesmo (riferimento ad un famoso tratto della pista automobilistica di Monza) è la prima storia a fumetti con protagonista Valentina, il personaggio più noto del compianto disegnatore milanese.
Da “Ho rischiato di vivere”: “Siamo una curva come curvo è il tempo, curvo lo spazio, curvo l’infinito….” e aggiungerei io “curva l’emozione” per un disco destinato a rimanere nella personalissima dimora delle sensazioni benefiche.
In ascolto la prima traccia "La posa dei morti"



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