Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

venerdì 1 settembre 2017

Il Cerchio d'Oro

Terzo concept album per Il Cerchio d’oro, valoroso ensemble di cui già parlammo http://progressivedelnuovomillennio.blogspot.it/2013/08/il-cerchio-doro.html
Dopo aver approfondito la storia delle esplorazioni con Il Viaggio di Colombo (2008) e la mitologia con Dedalo e Icaro (2013), il sestetto savonese questa volta si è occupato- con “Il fuoco sotto la cenere” -del Fuoco inteso sia a livello fisico come l’effetto della combustione, uno dei quattro elementi costitutivi dell’universo per il filosofo Empedocle (495- 435 a.C.),  sia in senso figurato per indicare energia, elemento dinamico per il paradigma della vita.
Da sottolineare che il termine fuoco deriva dal latino “focus” che stava a indicare il focolare, tale termine ha di fatto sostituito “ignis” che, nella lingua latina, designava  il vero significato di fuoco.
Il disco, rilasciato per la dinamica etichetta Black Widow il 14 Luglio in supporto cd ma è prevista –more solito- anche l’uscita in vinile, consta di sette tracce per 48 minuti di genuino progressive dove l’esperta band mette “a fuoco” tutti gli elementi che la contraddistinguono: armonie vocali sublimi, gusto “superiore” per la melodia, capacità di coinvolgere emotivamente il fruitore che "gode” della proposta sonora dall’ispirazione vintage seventies.
Il concetto di fuoco è al centro delle composizioni, la parola ricorre ben 13 volte tra titoli e testi e una volta in forma plurale.In ordine sparso: il fuoco è nel bicchiere, proietta ombre, è dentro,  è incontrollato, è sulla collina, si può essere un po’ fuoco e un po’ ghiaccio, e poi un fuoco: volare via. Anche in questo disco la talentuosa formazione del Cerchio d’oro si allarga con la nobile presenza di tre icone del prog anni settanta: Pino Ballerini (Rovescio della Medaglia) al canto in “Per sempre qui”, il batterista Paolo Siani (Nuova Idea) e il cantante/tastierista Giorgio Usai (New Trolls) nel brano più “tirato” del disco ossia ” Il Rock e l’inferno”. Da segnalare la cover finale dedicata a Ivan Graziani con “Il fuoco sulla collina” 
( la versione originale si trova nell’album del 1979 Agnese dolce Agnese) rimodellata sui canoni della band con originali trasformazioni timbriche-sonore.

Line up: Piuccio Pradal: chitarra acustica, voce. Giuseppe Terribile: basso, chitarra, voce.Gino Terribile: batteria, percussioni, voce. Franco Piccolini: tastiere. Simone Piccolini: tastiere, cori e la new entry Massimo Spica alle chitarre. 
Propongo Il fuoco nel bicchiere, la quinta traccia del disco. Il  testo del paroliere Pino Paolino, con musica del "giovane" Simone Piccolini, tratta con accurata analisi un tema estremamente pernicioso qual'è l'alcolismo. " ...E cerco ancora l'amore in fondo al bicchiere. La vita è ora un sogno infranto da bere".

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